Le ombre danzavano minacciose sulle mura annerite della malvagia Stygianfell, una città in cui il male sembrava essersi impiantato come una pianta velenosa, radicata nel cuore dell’Inferno. Il giovane tiefling Zephyr Malachar scrutava nell’oscurità con occhi che sembravano fiamme eteree, un riflesso delle fiamme eterne che avevano forgiato il suo destino. Nato in questo regno infernale, plasmato dalla corruzione e dalle tenebre, bramava la libertà come una stella lontana nel firmamento.
“È giunto il momento,” sussurrò tra sé, stringendo il suo mantello logoro intorno a sé come un mantello di mistero. Aveva appreso segreti ancestrali della magia da sua madre, una strega eretica in questo mondo demoniaco, e ora, a soli 16 anni, era giunto il momento di mettere in pratica quegli insegnamenti. Era pronto a sfuggire alle catene invisibili di Stygianfell.
Silenzioso come il vento che sibila tra le fessure delle case malmesse, Zephyr si diresse al punto d’incontro concordato. Il cuore gli batteva come un tamburo in una sinistra sinfonia di pericolo imminente [Skill check Percezione fallito con un 7]. Non c’era traccia di Sylas, l’amico che doveva essere il suo compagno di fuga. Doveva affrontare questa fuga da solo.
Con passo furtivo, Zephyr cercò di eludere le guardie infernali che vigilavano sulle strade [Skill check Furtività appena riuscito con un 12 su DC 10]. Ogni momento era un rischio, e il suo respiro si confondeva con il vento notturno. Ma la sua determinazione era come un fuoco ardente che non poteva essere spento.
Mentre si dirigeva disperatamente verso la porta della città, sentì la magia scorrere nelle sue vene come un torrente inarrestabile. La sua madre gli aveva insegnato solo i rudimenti, ma il momento richiedeva il suo potere. Zephyr scagliò Missili Magici contro i suoi inseguitori, una manifestazione scintillante della sua magia appena nata [L’incantesimo colpisce automaticamente per 3d4 danni totali colpendo entrambe le guardie]. Le guardie furono colpite, inciampando momentaneamente nel loro intento di catturarlo.
La porta della città sembrava chiudersi con determinazione, ma Zephyr non avrebbe mai accettato la sconfitta. Con uno sforzo sovrumano, si gettò attraverso il varco stretto [Prova di Acrobatica superata con un 15], sentendo il freddo metallo della porta sfiorare la sua pelle. Si voltò appena in tempo per vedere Sylas emergere dall’oscurità, cercando di raggiungerlo con tutte le sue forze.
“Sylas!” gridò Zephyr, la voce carica di angoscia. L’amico stava correndo con tutte le sue forze, ma il destino aveva in serbo una crudele ironia. La porta si chiuse davanti a lui, sigillandolo all’interno di Stygianfell.
Con il cuore stretto, Zephyr continuò a correre finché non si allontanò a sufficienza dalla città, alzò lo sguardo verso il cielo notturno, dove le stelle brillavano come diamanti incastonati nell’oscurità. Era riuscito a fuggire, ma a un prezzo terribile. Una promessa silente bruciava nel suo cuore: un giorno sarebbe tornato indietro per salvare Sylas, il suo amico e compagno d’avventure. Il suo viaggio in cerca di libertà era appena iniziato, e il destino aveva segnato il suo cammino con le stelle come testimoni silenziose della sua incrollabile determinazione.